Biografia in breve
Premio
Nobel per la letteratura, Eugenio Montale nasce a Genova
nel 1896 e muore a Milano nel 1981.
Destinato a succedere al padre
nella gestione della ditta di vernici di proprietà della famiglia, in realtà
Montale ha altre attitudini, in particolare per la musica e la letteratura.
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Eugenio Montale |
Partecipa alla Prima guerra mondiale, un’esperienza che lo segna profondamente e che ispirerà alcune delle sue poesie.
La prima poesia di Montale è Meriggiare pallido e assorto, che risale al 1916 e che successivamente entrerà a far parte della raccolta Ossi di seppia, 1925.
Lasciata Genova nel 1927, si trasferisce a Firenze, dove è direttore del Gabinetto scientifico letterario di G.P. Vieusseux, ma l’incarico gli verrà revocato e Montale verrà licenziato dopo aver firmato il Manifesto degli intellettuali antifascisti. In questi stessi anni conosce Drusilla Tanzi, che diventerà sua moglie e alla quale Montale dedicherà molte delle sue più note poesie.
Opere e temi
Ossi di seppia, 1925. Nelle
poesie contenute in questa raccolta domina il paesaggio ligure: il mare, gli
scogli, i sentieri assolati, le piante bruciate dal sole. L’aridità del
paesaggio esprime metaforicamente l’aridità esistenziale e fa da sfondo al
pessimismo dell’io lirico-e del poeta- che è oppresso dalla soffocante calura
come l’uomo dalla disarmonia con la vita, dall’impossibilità di trovare un
senso, da quel male di vivere che è il tema di fondo.
Le Occasioni, 1939. In
molte delle poesie contenute in questa raccolta, centrale è il ruolo
salvifico della figura femminile, in particolare la figura di Clizia, una donna
realmente amata dal poeta in passato e da molti accostata alla donna-angelo di
Dante. La donna e l’amore ne Le Occasioni sono simbolo di speranza,
ancora di salvezza, occasione (spesso perduta) per dare un senso alla vita.
La bufera e altro,1956. Composta
a pochi anni dalla fine della Seconda guerra mondiale (la bufera cui si fa
riferimento nel titolo) questa raccolta comprende due gruppi di poesie: quelle
centrate ancora una volta sul tema della salvezza e della ricerca di un senso
che non sembra esserci nel mondo devastato dalla guerra, ma anche quelle, dai
toni e dallo stile meno solenni, dedicati alla figura femminile soprannominata
Volpe, dietro la quale c’è un’altra donna amata dal poeta, la poetessa Maria
Luisa Spaziani.
Satura, 1971. La raccolta comprende poesie dallo stile meno solenne e più discorsivo rispetto a quelle contenute nelle prime tre. Il tema centrale di Satura è la critica della banalità del presente, a quella società di massa in cui non c’è che l’appiattimento del gusto e del sentire e si dissolve qualunque speranza.
Caratteristiche
linguistiche e stilistiche della poesia di Montale
Quella di Montale è una poetica dell’oggetto: gli oggetti presenti e le situazioni rappresentate vengono colti nella loro specificità, ciò comporta la scelta di un linguaggio essenziale e scarno, in cui la parola indichi l’oggetto o la situazione in maniera precisa e diretta.
Non a caso la figura retorica prevalente nella poesia di Montale è il correlativo oggettivo: si tratta di una figura retorica (da non confondere con il simbolo o la metafora) che Montale attinge dal poeta inglese Thomas Stearns Eliot.
Definizione di correlativo oggettivo
Il correlativo oggettivo consiste in oggetti e situazioni direttamente correlati ad una specifica emozione e/o condizione esistenziale.
Consideriamo
alcuni versi della poesia di Montale Spesso il male di vivere ho incontrato…
Spesso il male di vivere ho incontrato;
Era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato