Letteratura

Visualizzazione post con etichetta Romanzo sperimentale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Romanzo sperimentale. Mostra tutti i post

Naturalismo e “romanzo sperimentale” in breve.

 


Quando e dove s’afferma il Naturalismo?
 

Si diffonde in Francia nella seconda metà dell’Ottocento nell’ambito della diffusa tendenza alla rappresentazione della realtà (Realismo) che da alcuni anni andava caratterizzando la produzione letteraria (romanzi e novelle) di autori come Honoré de Balzac o Gustave Flaubert. 


Quali sono le caratteristiche del Naturalismo?


Il Naturalismo si caratterizza per: 

1. una rappresentazione attenta, quasi fotografica della realtà dell’epoca (il lavoro nelle fabbriche, il degrado dei sobborghi industriali/le condizioni di povertà della classe operaia); 

2. una narrazione impersonale-obiettiva: il narratore lascia che i fatti si raccontino da sé, evitando di intervenire con giudizi e opinioni personali su personaggi e storia.

 

Chi è Emile Zola?


Emile Zola (1840-1902) è considerato il padre del Naturalismo.


Convinto, come i positivisti, che tutto possa essere spiegato scientificamente, Zola sostiene che il comportamento dei singoli individui è originato da leggi scientificamente dimostrate e dimostrabili: la genetica e l’ambiente.


Lo scopo e le caratteristiche del romanzo naturalista sono enunciati nel saggio Il romanzo sperimentale che Zola compone nel 1880.
Quasi come fosse un esperimento di laboratorio, con la sua stessa obiettività e distacco, il romanzo naturalista deve far luce sui meccanismi che determinano il fenomeno-uomo, evidenziando come tutti i suoi comportamenti, tutte le sue scelte, l’intera sua vita siano condizionati da genetica (race) e ambiente (milieu). Tare familiari e degrado/povertà conducono a comportamenti criminali o quantomeno devianti. 

 

Qual è l’opera più importante di Zola?


La sua opera più significativa è il ciclo di romanzi Rougon-Macquart, il cui sottotitolo è: Storia naturale e sociale di una famiglia durante il Secondo impero.

Il sottotitolo non è di secondaria importanza, esso allude all’idea, di cui si è parlato poco fa, che l’uomo sia il prodotto di condizioni naturali -potemmo dire il DNA- e di condizioni ambientali, vale a dire il contesto sociale e culturale in cui vive. In quest'ottica, è evidente che non c'è spazio per la libertà di scelta, il destino dell'individuo è segnato dalle condizioni di partenza.


Il ciclo dei Rougon-Macquart narra le vicende di una famiglia lungo diverse generazioni: lo scopo è dimostrare come genetica e degrado causino la stessa predisposizione alla devianza in tutti i componenti della famiglia, a partire dalla prima fino all'ultima generazione.


Il romanzo più noto dell’intero ciclo è l’Assomoir (1877). 

Assomoir è l’ammazzatoio, cioè la bettola dove la classe operaia parigina dimentica con l’alcool umiliazioni e sofferenza.
Il romanzo è la storia dell’ultima generazione Rougon-Macquart e in particolare di Gervaise, la protagonista: le sofferenze di una vita ai margini e la povertà estrema fanno di Gervaise un'alcolizzata costretta a prostituirsi per sopravvivere.


Sul piano dell’impostazione narrativa, l’opera è improntata al più rigoroso realismo: il narratore è esterno, lo stile è impersonale, gli ambienti sono descritti nel dettaglio.
 
Qual è la visione della vita implicita nel Naturalismo?
 
Meno pessimistica di quello che sembra: nell’ottica dei Naturalisti, è sufficiente agire sulle condizioni materiali della vita e dunque modificare l’ambiente, perché il comportamento degli individui cambi. Se dal degrado è inevitabile che scaturisca il male, eliminando il degrado e migliorando le condizioni di vita, anche gli individui cambieranno.
 
Sulla genetica, ovviamente non c’è granché da fare…