Cenni biografici
Beppe Fenoglio nacque ad Alba nel
1922 e morì nel 1963 a Torino. Le Langhe, la terra natia dove Fenoglio visse quasi
tutta la sua esistenza, lavorando come impiegato presso un’azienda vinicola, furono l'ambientazione delle sue opere più significative.
Dopo l’8 settembre partecipò
alla Resistenza dalle file delle formazioni badogliane. La Resistenza rappresentò
per lui un’esperienza fondamentale, tanto da essere al centro della sua opera quasi come metafora della vita.
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Beppe Fenoglio |
Tra le sue opere più
significative, i racconti I ventitrè giorni della città di Alba (1952),
il racconto lungo La malora (1954), il romanzo Primavera di bellezza
1959) e infine il capolavoro Il partigiano Jonny pubblicato postumo nel 1968.
Il partigiano Jonny. La trama
Romanzo neorealista, Il
partigiano Johnny si pone come la continuazione di Primavera di
bellezza, il cui protagonista era un giovane di Alba che gli amici chiamavano Jonny perché appassionato
di letteratura inglese.
Dopo l’armistizio dell’8
settembre tra l’Italia e gli Alleati, Jonny si arruola nelle brigate
garibaldine, il cui orientamento ideologico comunista contrasta con le proprie
idee di liberale moderato.
Catturato un ufficiale tedesco, la brigata subisce
la rappresaglia dei nazifascisti, alcuni partigiani vengono giustiziati e la
formazione viene dispersa.
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Piero Balbo |
Johnny, che è riuscito a mettersi in salvo, si
unisce ai badogliani guidati dal comandante Nord -Piero
Balbo- e con loro percorre le colline langarole, tra fughe, attentati e la costante paura della morte.
Nell'ottobre del 1944 Jonny e il suo gruppo
espugnano Alba, che il mese successivo viene ripresa dai nazifascisti. Jonny
riesce a fuggire in montagna, trovando rifugio con alcuni compagni di brigata in una casa di contadini.
Nel
novembre del 1944 -intanto gli Alleati avevano liberato Rona nel giugno dello stesso
anno- il generale delle forze alleate nel Mediterraneo H. Alexander in
un messaggio via radio chiede che i partigiani cessino le operazioni per l'inverno 1944-1945.
Nel gennaio 1945 la brigata dei partigiani di Jonny si
ricostituisce con un centinaio di uomini mal armati.
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Brigate nere |
Nel febbraio del 1945, l'ultima azione di Jonny sarà
la battaglia di Valdivilla, in cui perderà la vita a poche
settimane dalla Liberazione del 25 aprile.
La Resistenza come metafora della vita
In gran parte autobiografico, il
romanzo si caratterizza per una visione antiretorica e antieroica della
Resistenza che, al di là delle implicazioni meramente ideologico-politiche, nella sua drammaticità diventa metafora della vita: Jonny, che certamente è anche un partigiano, è soprattutto un uomo che partecipando alla Resistenza sperimenta il dolore, il tradimento, impara a scegliere, scopre nell'amicizia e nella solidarietà i valori che contano, ma soprattutto ha modo di interrogarsi su se stesso, sulla vita e sulla morte.
..E poteva pensare al Biondo
in termini di perfetta, pacata naturalezza. “Era la sua fine, prima o poi. Anch’io
ho una mia fine. Altrimenti che cosa dovrei pensare di me. È solo una questione
di date”. ….Sussultò, così come un uomo sussultò alla sua vista sulla radura.
Era Regis, spoglio di ogni sua arma, aggrappandosi con un braccio l’altro
braccio, disabled, sanguinante da una manica strappata. La salvezza di Regis
eccitò Jonny…lo fece correre per la radura come un canguro. “Portami all’ospedale
di Murazzano, vuoi? -Piangeva- “Sicuro che ti ci porto”….Si trascinarono
verso il paese incombente……Regis piangeva. “Ho dovuto farmi forza, sai, a
scappare….Non si direbbe come ti ferma, come ti inchioda la vista del tuo sangue…mi
auguro tu non l’abbia mai a provare”. “Mi auguro una cosa sola -disse Jonny- Se
è destino, una palla in fronte o una raffica al cuore come al Biondo. Ma ora
non parlare più, Regis.”
How sorry he ought to be,
Il partigiano Jonny
La lotta partigiana raccontata
da Fenoglio trascende la dimensione
storico-temporale della Resistenza; essa è una guerra e come tale esaspera la condizione di precarietà della condizione umana svelando a Jonny l’ineluttabilità della morte: prima o poi gli capiterà una palla in fronte o una pallottola nel cuore proprio come al Biondo, è solo questione di date.
Lo stile, la lingua
Lo stile si caratterizza per la
precisone realistica con cui sono rappresentate situazioni e dati concreti, che
tuttavia, come si è detto, si caricano di significati simbolici.
La particolarità linguistica è
nell'impasto tra dialettismi -che rinviano all’origine langarola di Fenoglio (e di Jonny) e anglicismi, che invece rimandano alla sua passione per la lingua e la
letteratura anglosassone.
Il risultato è l'uso -originalissimo- di una lingua italiana anomala tanto nei costrutti sintattici, spesso plasmati su quelli inglesi, quanto nelle scelte lessicali.
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